Marx e la critica del presente

Marx duecento anni dopo: un’eredità alla prova.

Testi di:

Roberto Finelli

Ferruccio Andolfi

Luca Basso

Stefano Petrucciani

Tania Toffanin

Rino Genovese

Vittorio Morfino

Federica Giardini

Riccardo Bellofiore

Maurizio Ricciardi

Jamila M.H. Mascat

Giorgio Cesarale

Michele Prospero

Marco Gatto

Marco Gatto insegna Teoria della letteratura presso l’Università della Calabria. Ha pubblicato i seguenti volumi: Fredric Jameson. Neomarxismo, dialettica e teoria della letteratura (2008), L’umanesimo radicale di Edward W. Said. Critica letteraria e responsabilità politica (2012), Marxismo culturale. Estetica e politica della letteratura nel tardo Occidente (2012), Glenn Gould. Politica della musica (2014), L’impero in periferia. Note di teoria, letteratura e politica (2015), Nonostante Gramsci. Marxismo e critica letteraria nell’Italia del Novecento (2016) e Resistenze dialettiche. Saggi di teoria della critica e della cultura (2018). 

Il marxismo spazzolato contropelo. La questione dei tempi multipli

di Vittorio Morfino

La teoria della temporalità marxista si basa su una concezione della storicità ereditata da Hegel e su una costellazione di concetti fondamentali sviluppati dalla grande tradizione illuministica: unicità, continuità, stadialità epocale. Non è difficile trovare questa problematica in testi come il Manifesto del Partito Comunista o la Prefazione del 1859, da cui si può tracciare una lunga serie di filiazioni che arrivano fino ai giorni nostri.

Tuttavia, tracciando i contorni della tradizione marxista, è possibile individuare una serie di concetti (che indico attraverso la categoria generale di “temporalità plurale”) che sembrerebbe segnalare l’inadeguatezza di una concezione lineare dello sviluppo storico. Nell’intervento saranno esaminati alcuni momenti salienti: dal Diciotto Brumaio alla Lettera a Vera Zasulič, dal Bloch di Eredità di questo tempo a quello di Sul progresso, fino all’Althusser della temporalità differenziale e oltre.