Della critica. Compendio di sociologia dell’emancipazione

Della critica

Che cos’è la critica sociale? Quali i suoi rapporti con una sociologia descrittiva che, in continuità con la tradizione weberiana, garantisca una determinata obiettività alle sue ricerche e ai suoi risultati? Queste le domande da cui prende le mosse la riflessione di Luc Boltanski che presenta qui, nella forma del «compendio» (il testo nasce dalle «Lezioni adorniane» tenute dall’autore a Francoforte nel 2008), una teoria complessa e articolata che utilizza in larga misura gli strumenti della pragmatica linguistica.

Dalla prospettiva di una sociologia critica – quella delineata da Pierre Bourdieu, di cui Boltanski fu discepolo e collaboratore – l’autore passa così a una sociologia pragmatica della critica. Al lavoro scientifico «dall’alto», che percepisce gli attori sociali come supporti passivi di un dominio da essi continuamente riprodotto, si sostituisce lo studio delle esperienze di critica «dal basso» veicolate dagli attori stessi, cioè dalle persone comuni, nei loro diversi motivi di sofferenza e scontento a partire da concrete situazioni della vita vissuta. In questo quadro Boltanski inserisce una teoria delle istituzioni e la ripresa della tematica dell’emancipazione, con un’attenzione costante alle pratiche e ai movimenti che mettono in questione la realtà della realtà, l’ordine stabilito delle cose, aprendolo a nuove possibilità.

Luc Boltanski, Direttore di ricerca presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e co-fondatore del Groupe de Sociologie Politique et Morale, è uno dei principali artefici del rinnovamento teorico della sociologia francese. Tra le sue opere tradotte in italiano: Lo spettacolo del dolore (Cortina, 2000) e La condizione fetale (Feltrinelli, 2007).