Le possibilità del futuro

Le possibilità del futuroPerché le persone scelgono di vivere in situazioni che esse stesse valutano negativamente e che provocano loro disagio e sofferenza? Perché accettano le regole e i comandi dettati da soggetti e organizzazioni con cui non sono in sintonia, e che spesso disprezzano?
In breve: perché le persone si rassegnano e obbediscono, anche quando non vorrebbero? Di fronte a questa domanda, il libro argomenta che ognuno affronta sempre soltanto i problemi che crede di poter risolvere. I modi con cui immaginiamo il mondo plasmano i valori e le preferenze, i vincoli e le aspettative che orientano le nostre azioni.


Sono i modelli mentali (gli schemi interpretativi del mondo), le credenze collettive (le convinzioni su com’è fatto il mondo) e le identità sociali (le convinzioni su chi siamo nel mondo) a determinare le nostre scelte. Quando smarriamo il significato delle nostre attività e della nostra presenza nel mondo, inventiamo futuri possibili, per meglio vivere in una società nella quale quei mondi inventati hanno efficacia. Tuttavia, se immaginare mondi è lo strumento fondamentale con cui interveniamo su noi stessi e sul contesto, non tutte le simulazioni sono uguali. Alcune reificano i processi sociali e riproducono le asimmetrie di potere, assegnando a qualcuno la responsabilità del cambiamento; altre si aprono a progettualità inclusive ed egualitarie. È sul terreno conflittuale delle immaginazioni del futuro che si gioca la possibilità di sradicare la servitù volontaria.

Nicolò Bellanca insegna Economia dello sviluppo ed Economia politica all’Università di Firenze. È tra i fondatori dello Yunus Social Business Centre University of Florence e del Laboratorio ARCO (Action Research for CO-Development).
Tra i suoi libri: L’economia del noi. Dall’azione collettiva alla partecipazione politica (2007); Isocrazia. Le istituzioni dell’eguaglianza (2016).