Marx e l’ipotesi rivoluzionaria

di Stefano Petrucciani

Riprendendo una riflessione sulle diverse modalità della critica sviluppata da Axel Honneth, si può provare a distinguere in Marx tre tipi di critica del capitalismo: critica funzionale, critica morale e critica etica. Che in Marx vi sia una critica funzionale, non c’è dubbio; molte sono le analisi circa le disfunzionalità del capitalismo, i suoi rischi di crisi e di collasso. C’è da chiedersi però se altri sistemi di produzione comportino rischi minori.

C’è in Marx una critica morale? La tesi è che c’è, anche se Marx non pensa che ci sia. Vi è una critica della dominazione che il capitalismo comporta che può essere intesa come una critica “normativa”. C’è una critica etica? Certamente sì, perché Marx ritiene che, dal punto di vista della vita buona e dello sviluppo umano, la società competitiva soffra di enormi limiti.

Note sulla formazione del valore

di Federica Giardini

È agli inizi del 2000 che la critica sociale comincia a registrare la perdita di efficacia della nozione di dominio – che individua la linea teorica che va da Hegel a Butler, passando per Simmel e Foucault – per riaprire all’uso degli strumenti marxiani (Fraser, Honneth, Redistribuzione o riconoscimento? 2003).

Se le nozioni marxiane di sfruttamento (E. Renault, Ressources, problèmes et actualité du concept d’exploitation, 2018) e di accumulazione (S. Mezzadra, La cosiddetta accumulazione originaria, 2008) sono state oggetto di riletture volte ad attualizzarne l’uso, va nondimeno registrato il recente ritorno di interesse – articolato, plurale e dunque meno definito – per il nesso marxiano tra sfruttamento e teoria del plusvalore, che si concentra sulle attuali dinamiche di attribuzione del valore.

Leggere Rahel Jaeggi in Italia

Rahel Jaeggidi Marco Solinas

[Intervento introduttivo alla giornata di studi con Rahel Jaeggi promossa dalla Fondazione per la critica sociale, Università di Parma, 20 febbraio 2017.]

I cinque saggi raccolti nel volume Forme di vita e capitalismo veicolano una serie di questioni, temi e istanze affrontati dalla nuova teoria critica nel quadro di un ampio dibattito internazionale, che qui da noi non sembrano essere stati ancora pienamente metabolizzati. La maniera in cui Rahel Jaeggi affronta questi snodi rilancia in modo innovativo alcune posture della tradizione della sinistra hegeliana, e credo che possa rivelarsi particolarmente feconda nel quadro delle attuali discussioni anche in Italia. Così come spero che dal processo di ricezione, discussione e ibridazione – di cui questa giornata di studi promossa dalla Fondazione per la critica sociale rappresenta un primo passo – la nuova teoria critica possa a sua volta trarre giovamento, anzitutto rispetto a quelli che potremmo considerare gli specifici deficit inerenti alla dimensione della teoria politica ad essa connaturati.

Vorrei qui delineare tre possibili piste interpretative: 1) la rielaborazione della critica immanente può condurre senza alcuna forzatura, ma anzi naturalmente, al tema del ruolo dell’intellettuale, e più in generale alla riflessione sulle diverse modalità e figure della critica sociale, incrociando la tradizione di matrice gramsciana; 2) l’analisi della forma di vita capitalistica proposta da Jaeggi può contribuire a spostare l’attenzione da un’analisi prevalentemente “biopolitica”, oggi predominante in Italia, al capitalismo quale oggetto teorico prioritario, riattivando così l’eredità della sinistra hegeliana; 3) infine, l’adesione di Jaeggi alla svolta neo-hegeliana può risultare di grande interesse anche rispetto alla problematizzazione dell’eredità del normativismo di orientamento kantiano di Habermas, ben recepito e assimilato negli anni scorsi in Italia, e ora messo in discussione nel profondo.

Continua a leggere “Leggere Rahel Jaeggi in Italia”

A proposito di Rahel Jaeggi

Rahel Jaeggidi Rino Genovese

Non certo per puro mecenatismo la Fondazione per la critica sociale ha promosso la pubblicazione della raccolta di saggi di Rahel Jaeggi, ben curati da Marco Solinas sotto il titolo Forme di vita e capitalismo. La ragione è di fondo: siamo interessati agli sviluppi – in Germania e altrove – della tradizione della teoria critica francofortese, ne studiamo i diversi aspetti riservandoci su ciascuno di essi un giudizio autonomo, come dev’essere nelle questioni di teoria se si vuole che la discussione e il sapere avanzino.

Con Jaeggi (come già nel caso del suo maestro Axel Honneth) siamo all’interno di uno dei ricorrenti ritorni a Hegel che già caratterizzarono la filosofia del Novecento. Sembra proprio che di Hegel – in Germania ma anche altrove – non si riesca a fare a meno. Così la stessa ripresa di Adorno e della sua “critica delle forme di vita” (nel saggio sui Minima moralia che apre il volume) è in effetti un ritorno a Hegel, o, più precisamente, a un’idea aristotelico-hegeliana della “vita buona”. Anche se Jaeggi tiene a precisare che non si tratta d’indicarne in maniera paternalistica una volta per tutte le caratteristiche: aprendo in questo modo a un indebolimento in senso pluralistico della prospettiva etica, per il quale del resto ci sono le premesse già nello stesso Hegel che considerava la modernità come inevitabilmente “riflessiva”, mentre l’ethos di una forma di vita come quella dell’antica polis greca era qualcosa di totalizzante e indiscutibile.

Continua a leggere “A proposito di Rahel Jaeggi”

De capitalismo disputandum est

Rahel Jaeggidi Leonard Mazzone

[Questo articolo è apparso su “L’Indice”, 6, giugno 2017]

Dallo scoppio della crisi economico-finanziaria a oggi, la nozione di “critica” è tornata al centro del dibattito internazionale delle scienze umane e sociali. Paradossalmente, però, il sistema economico e sociale da cui è maturata quella crisi non è stato sottoposto a un’interrogazione altrettanto attenta e severa, soprattutto da parte degli specialisti di una disciplina a vocazione fortemente normativa come la filosofia politica. All’interno di questo campo disciplinare si è tornati a problematizzare la nozione di critica nella sua doppia veste di attività teorica e di prassi sociale, senza però annoverare fra i suoi oggetti di analisi e, quindi, fra i suoi bersagli polemici il capitalismo neoliberale.

La regolarità di una simile tendenza trova un’eccezione esemplare nel volume Forme di vita e capitalismo curato e tradotto da Marco Solinas, che raccoglie alcuni dei contributi più originali pubblicati in materia da Rahel Jaeggi. Prendendo le mosse da Theodor Adorno e dai suoi Minima Moralia, la titolare della cattedra di filosofia pratica e sociale all’Università di Berlino tenta di aggiornare uno degli obiettivi programmatici originari della Scuola di Francoforte – la critica del capitalismo – rinnovando gli strumenti concettuali adottati dai primi esponenti della teoria critica della società.

Continua a leggere “De capitalismo disputandum est”

Teoria critica ieri e oggi

Teoria critica ieri e oggi

 

10 maggio 2017
h. 10.00- 17.30

sala Consiliare complesso S. Lucia di Ferrara
via Ariosto 35

I. Mattina
presiede Matteo d’Alfonso (Ferrara)

10:15 Rino Genovese (Pisa)
Dalla teoria critica della società alla teoria sociale critica

11:00 Stefano Petrucciani (Roma)
Axel Honneth e l’idea del socialismo

11:45 Pausa caffè

12:00 Laura Bazzicalupo (Salerno)
Il pensiero concreto: la critica non normativa post-strutturalista

13:00 Pausa pranzo

II. Pomeriggio

presiede Marco Bertozzi (Ferrara)

14:30 Mario Pezzella (Pisa)
Immagine di sogno e immagine dialettica: il disaccordo tra Benjamin e Adorno

15:15 Barbara Carnevali (Parigi)
Una critica del riconoscimento

16:00 Pausa caffè

16:15 Filippo Domenicali (Ferrara)
Critica della ragione neoliberale: Foucault e Rosanvallon

Forme di vita e capitalismo

Forme di vita e capitalismoCome dovremmo vivere? Le odierne società capitalistiche permettono effettivamente alle nostre forme di vita di fiorire?
O invece, esponendole a condizioni di dominazione e sfruttamento, cooperano ad arrestarne e inibirne i processi di sviluppo?
Sono le domande di fondo a cui Rahel Jaeggi cerca di offrire una risposta in questo volume.

Continua a leggere “Forme di vita e capitalismo”